Acufene: cos’è, sintomi e cause

da Gen 21, 2021Salute

Oggi trattiamo un tema sconosciuto ai più ma di grande interesse generale, in quanto coinvolge una cospicua fetta di popolazione: il disturbo da acufene. 

Cos’è l’acufene e come si manifesta?

L’acufene, noto anche come tinnito (dal latino tinnitus), è un disturbo delle vie uditive che causa in chi ne soffre la sensazione di udire fischi, ronzii, sibili, tintinnii e fruscii intermittenti o costanti, che possono essere percepiti da un solo orecchio o da entrambi. L’acufene pertanto non è una malattia, ma piuttosto un sintomo che evidenzia un problema di malfunzionamento dell’apparato uditivo.  

Trattandosi di una percezione uditiva, l’acufene non è originato da alcuna fonte sonora reale: chi ne è colpito avverte suoni che non possono essere ricondotti a sorgenti esterne o interne al corpo umano. Questi suoni (fischi, ronzii, sibili, tintinnii e fruscii) sono percepiti esclusivamente da chi è affetto da acufene e non possono essere misurati, per tale motivo l’acufene viene considerato un disturbo soggettivo

Nonostante ciò, e sebbene gli acufeni non siano classificati come rumori, alcune teorie sostengono l’esistenza del cosiddetto acufene oggettivo o pulsante, riconducibile alla percezione sonora del proprio battito cardiaco o del flusso sanguigno. Trattandosi di rumori interni al corpo umano e quindi attribuibili a un’origine meccanica, questo è l’unico caso in cui il medico può sentire il suono attraverso l’uso dello stetoscopio. 

Senza dilungarci troppo su questa distinzione, peraltro non condivisa dall’intera comunità medica, è accertato che il disturbo da acufene ha origine nelle vie uditive e più precisamente nell’orecchio interno. 

 

Quali sono le cause?

Le cause del disturbo da acufene sono da collegare a un danno dell’orecchio interno

Il suono, così come avviene per tutti gli altri sensi, non può essere elaborato direttamente dal cervello. Dapprima, infatti, il timpano e gli ossicini (incudine, martello e staffa) convertono le onde sonore in vibrazioni, le quali poi vengono trasportate nel liquido della coclea (orecchio interno). 

Il movimento del liquido causato dalle vibrazioni stimola i recettori della coclea, chiamati cellule ciliate, muniti di terminazioni nervose che hanno il compito di trasformare il movimento in segnali elettrici e sono collegati al nervo acustico. Quest’ultimo è incaricato di elaborare gli impulsi elettrici e trasportarli al cervello che a sua volta li interpreta. 

Pertanto la causa dell’acufene risiede nel deterioramento delle cellule ciliate o del nervo acustico presenti nell’orecchio interno, in quanto i segnali elettrici vengono alterati provocando delle perdite uditive e fastidiosi rumori. Da studi recenti sembrerebbe che i rumori così prodotti siano anche dovuti al malfunzionamento del sistema limbico, il quale non è più in grado di filtrare i suoni di fondo, causando nel cervello una reazione che comporta la sostituzione di questi con rumori artificiali. 

 

Ma, in conclusione, da cosa è determinato l’acufene?

Le cause possono essere svariate ed è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista per valutarne l’origine. Tra le possibili cause troviamo: 

  • invecchiamento accompagnato da ipoacusia neurosensoriale (abbassamento dell’udito), dovuta al danneggiamento delle cellule ciliate e alla conseguente alterazione del suono che viene trasmesso al cervello; 
  • esposizione prolungata a suoni ad alta intensità (musica, esplosioni, spari di arma da fuoco, martello pneumatico, ecc.);
  • perdita improvvisa dell’udito;
  • infezioni dell’apparato acustico;
  • presenza di corpi estranei nel sistema uditivo;
  • accumulo di cerume nell’orecchio;
  • tumori;
  • lesioni al sistema nervoso centrale; 
  • stress collegato alla vita quotidiana o causato da eventi traumatici;
  • farmaci ototossici (principalmente antidepressivi, antireumatici, antidolorifici e contro l’ipertensione);
  • allergie delle vie olfattive;
  • danni neurologici.  

 

Conseguenze dell’acufene in chi ne soffre

Sebbene sia considerato un disturbo “fantasma”, l’acufene può ridurre notevolmente la qualità della vita quotidiana. 

Spesso le persone affette da acufene soffrono di ansia, stress, nervosismo, depressione, vertigini, emicrania, disturbi del sonno e della concentrazione, nonché tensioni nelle zone muscolari che interessano mascella e cervicale. 

Alcuni, a seconda della gravità del problema, lo tollerano senza risentirne particolarmente, altri invece lo vivono come un’autentica tortura. Chi vive l’acufene in maniera estremamente negativa può peggiorare il disturbo, instaurando così un circolo vizioso dal quale è complicato divincolarsi.  Anche in questo caso è complice il sistema limbico, responsabile della regolazione delle emozioni, che accentua le emozioni negative collegate allo stato psicologico causato dall’acufene.  

 

Esistono dei rimedi contro l’acufene?  

Fortunatamente l’acufene è un disturbo che può essere alleviato e spesso curato, in una cospicua percentuale dei casi. 

Tra i rimedi attualmente possibili, quelli più attendibili sono:

  • trattamenti farmacologici, ma esclusivamente nei casi in cui l’acufene sia acuto (1/3 mesi); se l’acufene è subacuto (3/12 mesi) o cronico (+12 mesi) è consigliabile attivare percorsi riabilitativi.
  • Tinnitus Retraining Therapy (TRT), un percorso riabilitativo che coniuga la terapia del suono, attraverso l’emissione di suoni destinati a resettare il sistema limbico, con un trattamento di psicoterapia cognitiva. Questa tecnica si avvale dell’utilizzo di dispositivi audio e generatori sonori ambientali che riproducono i suoni della natura. La TRT aiuta il paziente ad abituarsi al rumore “fantasma” e non avvertirlo più come prevalente. Naturalmente, l’attenuazione della fastidiosa percezione acustica comporta un miglioramento dello stato psicologico del paziente.  
  • apparecchi acustici, assai utili per chi soffre anche di ipoacusia: hanno la doppia funzione di migliorare i problemi di udito e, grazie all’incorporazione di un noiser anti-acufene, alleviano la percezione dei rumori “fantasma”. Gli apparecchi acustici amplificano i suoni ambientali e quelli naturali, mentre il noiser emette un suono costante di intensità inferiore all’acufene stesso. In questo modo il cervello si abitua al suono e impara a percepirlo come non disturbante, con il conseguente vantaggio che anche l’acufene viene catalogato come un suono non importante. 

 

Il contenuto di questo articolo è puramente informativo e non intende sostituirsi ad un consulto medico. Se soffri di acufene rivolgiti al tuo medico per trovare il rimedio più adatto al tuo caso.