Rimedi e terapie per curare l’acufene

da Feb 28, 2021Salute

Come già evidenziato nei precedenti articoli, ribadiamo che l’acufene non è una malattia ma un sintomo che denuncia il malfunzionamento dell’apparato uditivo. L’acufene è un disturbo acustico dovuto al deterioramento delle cellule ciliate o del nervo acustico situati nell’orecchio interno. Il suddetto deterioramento provoca l’alterazione delle onde sonore trasportate al cervello, il quale non è più in grado di riconoscere i suoni alterati e reagisce sostituendoli con rumori artificiali sotto forma di fischi, ronzii, sibili, tintinnii e fruscii. L’acufene può essere costante o intermittente e può interessare una o entrambe le orecchie. Si tratta di un disturbo soggettivo poiché i rumori avvertiti da chi ne è colpito non derivano da alcuna fonte sonora esterna o interna al corpo umano e non sono misurabili.

L’acufene può essere causato sia da fattori fisici che psicologici, spesso complicati da individuare con esattezza, i più comuni dei quali sono:

  • invecchiamento accompagnato da ipoacusia neurosensoriale (abbassamento dell’udito);
  • prolungata esposizione a rumori ad alta intensità;
  • perdita improvvisa dell’udito;
  • infezioni dell’apparato uditivo;
  • presenza di corpi estranei nel sistema uditivo;
  • accumulo di cerume nell’orecchio;
  • tumori;
  • danni al sistema nervoso centrale;
  • stress collegato alla vita quotidiana o causato da eventi traumatici;
  • farmaci ototossici (antidepressivi, antireumatici, antidolorifici e contro l’ipertensione);
  • allergie delle vie aeree;
  • lesioni neurologiche.

 

Quali sono le possibili ripercussioni dell’acufene?

I pazienti affetti da acufene possono vivere questo disturbo con leggerezza o con estrema insofferenza. In quest’ultimo caso, l’acufene pregiudica notevolmente la qualità della vita in quanto è causa di nervosismo, stress, disturbi della concentrazione e del sonno, vertigini, nausea, cefalea, depressione e tensioni muscolari nelle zone di cervicale e mascella.

La continua percezione di un suono che non deriva da una sorgente esterna oggettiva può dare avvio a una reazione a catena che peggiora la condizione del paziente, aggravando i sintomi psicologici e anche quelli fisici. In questi casi è probabile che i suoni fantasma caratteristici dell’acufene siano accentuati in intensità e regolarità.

 

Quali, invece, i rimedi?

Malgrado il disturbo da acufene non sia definitivamente curabile, esistono dei rimedi in grado di attenuare considerevolmente gli sgradevoli suoni percepiti.

Il primo passo è identificare la causa del disturbo ed elaborare una diagnosi, sebbene quest’ultima non si possa ritenere al cento per cento attendibile nella maggior parte dei casi.

Un primo approccio utile prevede un’indagine uditiva attraverso specifici test per l’udito volti a comprendere la gravità dell’acufene. Il test consiste nell’apporre sulle orecchie del paziente cuffie che emettono suoni di varia intensità e frequenza, al fine di valutarne le capacità uditive e il livello acustico di acufene avvertito.

È anche possibile far ricorso a specifici esami radiologici per valutare la presenza di eventuali lesioni dell’apparato uditivo, problemi neurologici o legati al sistema nervoso centrale.

I rimedi più diffusi si distinguono principalmente in tre gruppi:

  • terapie farmacologiche e psicoterapeutiche
  • rimedi naturali
  • trattamenti manuali e strumentali

 

Terapie farmacologiche e psicoterapeutiche

I rimedi che prevedono terapie farmacologiche sono utili perlopiù a chi soffre di acufene acuto, quindi a coloro a cui il disturbo si presenta per non più di tre mesi.

L’assunzione di farmaci è specialmente finalizzata ad attenuare i sintomi di depressione e, conseguentemente, l’intensità dei rumori fantasma percepiti.

Si è soliti ricorrere all’uso di antibiotici solo quando l’acufene deriva da infezioni batteriche.

Al contrario, quando l’acufene è un effetto collaterale dell’assunzione di taluni farmaci, può capitare che la sospensione degli stessi causi la completa scomparsa del disturbo da acufene.

Le terapie psicoterapeutiche hanno lo scopo di migliorare la condizione psicologica del paziente e indurlo ad abituarsi e sopportare il fastidio provocato dal tinnito.

 

Rimedi naturali

I rimedi naturali di maggior efficacia riscontrata includono trattamenti di omeopatia, aromaterapia e terapia del suono, o più comunemente nota come Tinnitus Retraining Therapy (TRT). Si tratta di un percorso multidisciplinare che integra la terapia del suono a un trattamento di psicoterapia cognitiva. La terapia del suono si avvale di dispositivi audio e generatori sonori ambientali che riproducono i suoni della natura affinché il paziente si abitui al rumore “fantasma”, il quale non viene più percepito come dominante.

Naturalmente anche uno stile di vita regolare, un’alimentazione sana, così come praticare sport, evitare alcolici, caffeina e gli elementi eccitanti presenti nei prodotti di uso quotidiano (come per esempio il glutammato), sono buone abitudini che possono aiutare ad attenuare i sintomi e migliorare la qualità di vita.

 

Trattamenti manuali e strumentali

Quando parliamo di trattamenti manuali ci riferiamo essenzialmente ai massaggi e alla digitopressione, entrambi finalizzati a ridurre gli spasmi muscolari dovuti a problemi cervicali e mandibolari che possono essere indirettamente collegati agli acufeni.

I trattamenti strumentali prevedono l’utilizzo di apparecchi acustici. Questi sono molto utili a chi soffre di acufeni accompagnati da ipoacusia, perché migliorano le capacità uditive e amplificano i suoni naturali e ambientali mascherando i suoni fantasma originati dagli acufeni.